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03 aprile 2024

Materiali sul corteo del Brennero [IT - EN - FR - DE]

Il 5 marzo prossimo dovrebbe tenersi l'udienza davanti alla Cassazione per il secondo filone del processo del Brennero (quello con l'accusa di devastazione e saccheggio).

In appello i giudici hanno comminato più di 125 anni di carcere che, se uniti alle condanne inflitte per il primo filone, portano a un totale di più di 134 anni di galera. Un terzo più che a Genova.

Le ragioni che ci hanno portato a scendere in strada nel 2016 contro il muro che l'Austria voleva costruire per bloccare il passaggio dei migranti sono le stesse per cui oggi siamo solidali col popolo palestinese e ci sottraiamo alla propaganda militarista della guerra in Ucraina.

Abbiamo raccolto i materiali prodotti in quel periodo in un opuscolo, che abbiamo tradotto anche in altre lingue. L'opuscolo costa 2 euro che verranno versati nella Cassa di solidarietà Brennero.

Qui gli opuscoli in italiano, inglese, tedesco e francese.

Qui gli opuscoli impaginati per la stampa in italiano (sono pagine in A4, quindi da stampare su A3), inglese, tedesco e francese (sono pagine in A5, quindi da stampare su A4).

Qui un testo riassuntivo, utile per preparare delle iniziative al riguardo.

Per ricevere gli opuscoli in carta e inchiostro, scrivere a cassasolidarietabrennero@riseup.net


Mostra sulla repressione in Italia in catalano





 





02 aprile 2024

Trasmissioni radio sul processo

Radio Blackout - Macerie su macerie 19 febbraio 2024 - Le tracce della guerra, da Genova al Brennero

https://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-podcast-19-2-24-le-tracce-della-guerra-da-genova-al-brennero/

Radio Tandem 28 febbraio 2024

https://www.radiotandem.it/malaerba-del-28-febbraio-2024

Radio Onda Rossa 4 marzo 2024

https://www.ondarossa.info/redazionali/2024/03/brennero-2016-ponte-galeria-2024-lotta

Radio Blackout - 4 marzo 2024 maratona in solidarietà agli imputati e alle imputate del Brennero

https://nocprtorino.noblogs.org/post/2024/03/28/dalla-palestina-al-brennero-per-una-solidarieta-internazionalista/

https://nocprtorino.noblogs.org/post/2024/03/28/sulla-detenzione-delle-persone-in-viaggio/

Cassa di solidarietà per i condannati e le condannate del Brennero [IT - EN - FR - DE]

La sentenza d’appello nel processo per la manifestazione al Brennero del 7 maggio 2016 ha distribuito più di 120 anni di carcere.

Se le condanne fossero confermate in Cassazione, una trentina tra compagne e compagni potrebbero finire dietro le sbarre, vari altri avranno bisogno di una casa dove svolgere i domiciliari e in tutti i casi non mancheranno le spese da sostenere.

Collettiva è stata la manifestazione “Abbattere le frontiere” e più collettivo possibile vorremmo che fosse il modo di affrontare la repressione, affinché nessuno/a si ritrovi solo/a.

Per questo abbiamo deciso di creare un’apposita Cassa di solidarietà.

Non solo un numero di conto a cui far arrivare contributi economici, ma anche un contatto per avere materiale informativo, concordare eventuali interventi a concerti o altre iniziative di solidarietà, uno spazio in cui confrontarsi.

Mentre continuano le stragi di immigrati in mare, si allargano i recinti della detenzione amministrativa e aumenta il terrore poliziesco verso chi non ha in tasca i documenti giusti; mentre i lavoratori della logistica e delle campagne si organizzano e resistono contro il razzismo di Stato e lo sfruttamento padronale; mentre s’intensificano i piani di riarmo e di guerra, che sradicano milioni di umani dal loro mondo e colpiscono chi non si allinea; mentre il controllo tecnologico separa sempre di più gli inclusi dagli esclusi, le ragioni per cui siamo andati/e al Brennero quel 7 maggio non hanno fatto che moltiplicarsi. Se è soprattutto nella continuazione della lotta contro guerra e frontiere che si esprime la solidarietà ai condannati/e per quella giornata, una cassa di sostegno è un piccolo – ma necessario pezzo.

I contributi economici possono essere versati sul conto:

IBAN: IT04H3608105138216260316268

intestato a: Kamilla Bezerra

causale: solidarietà Brennero

Per contatti: cassasolidarietabrennero@riseup.net

 

08 marzo 2024

Pensieri dopo la Cassazione - The Black Wave Collective

 “𝐶ℎ𝑒́ 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑠𝑖𝑎 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎.

𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖 𝑒 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑖, 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑠𝑖̀.
𝑀𝑎 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒.
𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖 𝑒 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑖, 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑠𝑖̀.
𝑀𝑎 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎
𝑂𝑔𝑔𝑖, 𝑞𝑢𝑖 𝑙𝑎 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑒̀ 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑎”
(𝐿𝑢𝑑𝑑 𝐻𝐶)

𝑷𝑹𝑶𝑭𝑼𝑴𝑶 𝑫𝑰 𝑴𝑶𝑵𝑻𝑨𝑮𝑵𝑨

…lo sento il profumo provenire da quelle familiari montagne.
Sa di ombre nere, compagne di nebbia.
Sa di stormi di calcinacci che ricamano il cielo.
Sa di anime incandescenti, a loro sconosciuto il timore, solo ardenti d’ amore.
Chiudendo gli occhi lascia quel retrogusto dolce di parole taciute, ma urlate dal vento tra le libere valli, ora prive di confini.
E prendendo finalmente fiato, vi respiro.
A fondo.
Finalmente.
Ancora.

Fronde Noire

Sentenza Cassazione Brennero [IT - EN]

Ieri (7 marzo) la Cassazione ha emesso la sentenza per il secondo troncone (devastazione e saccheggio) del processo Brennero.
La Cassazione ha considerato prescritti i reati di lesioni personali
aggravate, violenza privata, interruzione di pubblico servizio e
danneggiamento. I capi di imputazione che rimangono quindi in piedi sono
furto aggravato e resistenza aggravata.
Il ricorso di cinque compagni è stato accolto, quindi le loro posizioni verranno rivalutate in appello in relazione al solo reato di resistenza.
A coloro che erano condannati ad un anno per il solo reato di resistenza sono stati rigettati i ricorsi quindi ora le condanne diventeranno definitive per 7 persone.
Verrà fissata una udienza di appello per ricalcolare le pene considerata la prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione. Le pene saranno quindi sensibilmente diminuite e secondo i calcoli che hanno fatto alcuni compagni non saranno per nessuno superiori ai 3 anni. Quindi nessuno rischia l'arresto immediato.
Tutti coloro che hanno richiesto le misure sostitutive della Cartabia vedranno riconsiderata la questione in appello.
Sempre contro tutte le frontiere, con Gaza nel cuore, per la libertà!


Yesterday (7 March), the Court of Cassation issued its verdict for the second part (devastation and looting) of the Brenner trial.
The Supreme Court considered the statute of limitations for the crimes of aggravated personal injury aggravated, private violence, interruption of a public service and damage. The charges that therefore remain standing are aggravated theft and aggravated resistance.
The appeal of five comrades was upheld, so their positions will be re-evaluated on appeal in relation to the crime of resistance only.
Those who were sentenced to one year for the sole offence of resistance with suspended sentence have had their appeals rejected, so the convictions will now become definitive for seven people.
An appeal hearing will be scheduled to recalculate the sentences in view of the statute of limitations for most of the charges. The sentences will therefore be significantly reduced and according to calculations made by some comrades, they will not be more than three years for anyone. Therefore, no one will risk immediate arrest.
All those who requested Cartabia's substitution measures will see the matter reconsidered on appeal.
Always against all borders, with Gaza in our hearts, for freedom!


06 marzo 2024

Decisione Cassazione rinviata al 7 marzo

 Ieri la Cassazione ha deciso di rinviare a domani, 7 marzo, la decisione, per fare ulteriori approfondimenti.

Il Procuratore Generale ha chiesto di rigettare il ricorso, tranne che per alcune singole posizioni.

Seguiranno aggiornamenti

28 febbraio 2024

27 febbraio 2024

26 febbraio - 5 marzo Mobilitazione in solidarietà agli imputati e alle imputate del processo Brennero [IT - EN - FR - DE - ES]

Il 5 marzo (data da confermare) la Corte di Cassazione si pronuncerà sulle condanne per il secondo troncone del processo per il corteo del Brennero del maggio 2016.

L'abbiamo già scritto tante volte, ma vale la pena ricordarlo: in quegli anni si assisteva allo spostamento dalla rotta mediterranea a quella balcanica e nel 2016, per fermare i migranti che dall'Italia provavano a raggiungere il nord Europa, l'Austria aveva deciso di costruire un muro al passo del Brennero, uno dei più utilizzati.

Il luogo non era certo dei migliori per organizzare un corteo il cui obiettivo era bloccare le vie di comunicazione ("se non passano le persone, non passano nemmeno le merci"), ma in tanti e in tante siamo andate fino al confine, a urlare con slogan e sassi che non avremmo lasciato che il muro venisse costruito impunemente. Nei mesi precedenti e in quelli successivi sono state tante le azioni, più o meno incisive, con cui abbiamo ribadito da che parte stiamo: al fianco di chi sceglie di fuggire da guerre, devastazioni ambientali e povertà.

L'Austria ha poi rinunciato a costruire il muro, ma l'attraversamento delle frontiere è diventato di anno in anno più difficile e letale.

Oggi, con la guerra in Ucraina e il massacro in atto in Palestina, il nesso tra guerra e frontiere è più evidente che mai e purtroppo il significato di quella giornata di lotta è sempre più attuale.

La guerra parte da qui: dai laboratori, dalle industrie, dalle università della Fortezza Europa.

Oggi come allora ci sono cose che ci risultano inaccettabili e abbiamo l'esigenza quasi fisica di palesarlo: come era scritto nel testo di indizione del corteo "Provare ad abbattere le frontiere è anche un impegno a non accettare l'inaccettabile. Un esercizio di etica del linguaggio, una pratica di libertà, un incontro possibile tra compagni di rotta".

I più di 130 anni di carcere con cui lo Stato vuole mettere a tacere questo slancio di solidarietà non sono un peso solo per coloro che potrebbero vedere le loro condanne confermate il marzo prossimo. Sono un'ipoteca sulla possibilità collettiva di lottare, non perché smetteremo di farlo, ma perché quando il prezzo da pagare si alza sono meno le persone disposte a rischiare e questo costituisce un pericolo per la libertà di tutti e tutte.

L'unico modo per non farci schiacciare è continuare a tenere la testa alta, a dire forte e chiaro quello che pensiamo e a comportarci di conseguenza.

Intrecciare legami di solidarietà con coloro con cui condividiamo le lotte e con coloro sui quali più pesano le conseguenze del capitalismo.

Sabotare i piani di chi è disposto a uccidere e sfruttare altri esseri umani e devastare il mondo in cui viviamo, spesso senza nemmeno sporcarsi le mani, solo per mantenere in vita un sistema mortifero.

Facciamo capire chiaramente che non ci faremo spaventare dalle loro condanne, che le ragioni di quella lotta sono ancora le nostre, che non riusciranno mai a metterci a tacere perché oggi lottare è un'esigenza imprescindibile.

Che vogliamo restare umani.

Sono tanti i modi per declinare la solidarietà a chi era al Brennero quel 7 maggio: la lotta contro le frontiere è lotta contro la guerra.

Dal 26 febbraio al 5 marzo facciamo capire che chi lotta non è mai solo/a!


2 marzo - Trento 3 marzo - Bolzano Cortei in solidarietà agli imputati e alle imputate del Brennero




Corteo in solidarietà alla popolazione palestinese - Milano 24 marzo - Volantino in solidarietà agli imputati e alle imputate del Brennero

Ecco il testo letto sabato 24 marzo al corteo a Milano:

Oggi siamo in piazza per dire forte e chiaro che quello che sta succedendo nella striscia di Gaza è un genocidio al quale vogliamo opporci.

Ma dirlo, anche in tanti, non basta. Quello che è necessario è provare a creare un rapporto di forza per cui al governo e alla classe industriale italiana non convenga continuare a sostenere questo massacro. È chiaro che detto così sembra quasi impossibile, la controparte è molto più forte e organizzata di noi. Ma questo presuppone immaginarsi uno scontro frontale. Però non è così che chi lotta per la libertà riesce a segnare punti in favore del campo degli sfruttati.

Voglio raccontare un piccolo episodio che, però, riguardando muri e frontiere, credo sia calzante.

Nel 2015 l'Austria dichiarò di voler costruire un muro al Brennero, per fermare la rotta migratoria verso il Nord Europa. Nel 2016 iniziarono i lavori. Come compagni del Trentino decidemmo di provare ad opporci a quest'opera. Ci furono iniziative informative, blocchi dei treni, dell'autostrada, sabotaggi e un corteo, il 7 maggio 2016. La parola d'ordine di quella giornata, e più in generale della mobilitazione, era: “Se non passano le persone, allora non passano nemmeno le merci”, perché il passo del Brennero è uno snodo logistico fondamentale. Il 7 maggio ci siamo scontrati con la polizia, ma siamo riusciti a bloccare ferrovia e autostrada.

Il muro non è stato poi costruito. Non sapremo mai quanto la campagna che abbiamo portato avanti abbia influito sulla decisione del governo austriaco, ma siamo ancora oggi convinti che l'angolo d'attacco che avevamo scelto fosse quello giusto: far sì che le scelte che vogliono imporci dall'alto, fregandosene delle vite di chi cerca di fuggire da guerre, devastazioni ambientali e povertà, abbiano per loro un prezzo. Perché questo è l'unico linguaggio che chi detiene il potere politico ed economico capisce. Ed è l'unico modo per influire sulle scelte di chi ci governa: non bastano le nostre sacrosante buonissime ragioni, serve mettere del peso sul piatto della bilancia.

Il tribunale di Bolzano, con tre diversi processi, ci ha condannati per quella giornata di lotta a quasi 140 anni di carcere e questo non perché ci siano stati chissà quali danni, ma perché vogliono spaventare chi si mette in gioco in prima persona, vogliono far sì che anche noi ci facciamo i conti prima di scendere in strada.

Il 5 marzo la Corte di Cassazione si esprimerà sul terzo troncone del processo, nel quale ci hanno affibbiato più di 125 anni di carcere. Abbiamo chiamato una settimana di solidarietà con gli imputati e le imputate del processo del Brennero, dal 26 febbraio al 5 marzo, con un corteo a Trento il 2 marzo e uno a Bolzano il giorno dopo. Questo non solo perché non vogliamo finire in galera, ma soprattutto perché pensiamo che sia assolutamente vitale far sentire allo Stato che chi lotta non è solo, che se anche ci reprimono ci sarà sempre qualcuno che andrà avanti a battersi, che le loro divise, i loro tribunali, le loro galere non saranno mai sufficienti a fermare il desiderio di libertà e di giustizia.

Questo processo non è il problema privato di un pugno di anarchici, ma riguarda chiunque voglia continuare a lottare e credere che il modo migliore per cambiare le cose sia mettersi in gioco in prima persona, ostacolando gli interessi dei potenti e colpendo questo sistema nei suoi innumerevoli nervi scoperti.

Basta guardarsi intorno per trovare gli intrecci tra il capitalismo nostrano e il colonialismo israeliano. Perché, da che mondo è mondo, l'unico modo di cambiare le cose è provare a ribaltare i rapporti di forza e questo non si fa solo nelle piazze. Perché, da che mondo è mondo, la miglior difesa è l'attacco e la solidarietà tra chi lotta.

Corteo non autorizzato ad Amburgo [IT - EN - DE]

Venerdì notte del 23 febbraio un corteo non autorizzato ha raggiunto il quartiere St.Pauli con fuochi d'artificio, scritte sui muri e blocco delle strade circostanti con materiale da costruzione.“Libertà per tutti i prigionieri!”, “Tutti insieme contro il fascismo!” e “La solidarietà è una questione di pratica – fuoco alle autorità di deportazione!" sono stati alcuni degli slogan che hanno risuonato per le strade. Due i volantini distribuiti in gran numero per le strade:

Volantino nr.1
"Stasera scendiamo in strada per le lotte militanti, antirazziste e antifasciste. I nostri compagni sono imprigionati per queste lotte, a
Budapest, in Italia o altrove – oppure sono in fuga o affrontano la
repressione in altri modi. Restiamo uniti nella lotta contro i confini, il razzismo e il fascismo sempre crescente. Restiamo uniti nel nostro amore per coloro che combattono e nella nostra ininterrotta solidarietà. La lotta contro lo Stato e i nazisti resta una questione di coraggio individuale, azione diretta e auto-organizzazione!"

Sul retro del volantino i vari link a: 
processo del Brennero https://abbatterelefrontiere.blogspot.com/
solidarietà con il caso Iuventa https://iuventa-crew.org/en/
con gli antifa a Budapest https://www.basc.news/
a Benni (compagno detenuto presso il carcere di Lipsia dal 5 gennaio e accusato di aver lanciato un ordigno incendiario contro l'USK Dachau a Lipsia durante le proteste contro la sentenza del cosiddetto processo Antifa East) www.freexantifas.org/free-benni

Volantino nr.2
Oggi siamo scesi in piazza per esprimere la nostra rabbia verso il sistema repressivo delle frontiere e delle carceri. Lottiamo insieme per la libertà di movimento di tutti e di tutte e mettiamo fine alla guerra alla migrazione. Contro i loro campi, le prigioni e la macchina della deportazione. Contro il carcere di deportazione di Glückstadt. Abbattiamo la fortezza Europa!
Solidarietà agli antifascisti, rinchiusi nelle carceri ungheresi, italiane o tedesche per attacchi ai neonazisti in una giornata di commemorazione fascista a Budapest. Con tutti/e coloro che sono dovuti/e entrare in clandestinità o in carcere a causa della repressione statale.
Solidarietà ai compagni e alle compagne accusati/e per il corteo in Italia a Brennero, per gli scontri al confine italo-austriaco.
Per l'anarchia!

30 gennaio 2024

Udienza in Cassazione il 5 marzo

Confermata la data dell'udienza in Cassazione per il processo del Brennero: si terrà il 5 marzo alle 10. Dato il numero di ricorrenti non abbiamo la certezza che la decisione verrà presa il giorno stesso. Per aggiornamenti consultare questo blog o scrivere a cassasolidarietabrennero@riseup.net

23 gennaio 2024

Capodanno di fronte al centro di deportazione di Glückstadt, interventi e striscioni in solidarietà agli imputati e alle imputate del Brennero [EN]


Freedom, Hourrya, Libertad! - 120 people against the Glückstadt
deportation-prison and in solidarity with the detained on new years eve

On the New Year's Eve, over a hundred people came together in Glückstadt
(north of Germany) infront of the deportation-prison which is working
for the regions of Schleswig-Holstein, Hamburg und
Mecklenburg-Vorpommern. They shouted slogans against the  jail and sent
solidarity to the prisoners.
The speeches could be heard in jail, some prisoners contacted via phone
and greeted the demonstrators back. There were many banners against the
prison, the borders and as a gesture of international solidarity a
banner was calling for solidarity with the accused of the Brenner-Pass
in Italy 2016.

Freedom for all prisoners!
Against the world of borders and states!