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14 dicembre 2016

Programma per la 3 giorni contro le frontiere a Saronno.

Riceviamo e diffondiamo il programma della 3 giorni contro le frontiere che si terrà a Saronno (VA), invitiamo alla diffusione ma sopratutto alla partecipazione.

Oggi è stato occupato a Saronno lo spazio in cui si terrà la TRE GIORNI CONTRO LE FRONTIERE, si trova in via Stampa Soncino 6, si tratta dell'ex-Asl.

Il programma dei prossimi giorni è il seguente:

GIOVEDÌ 15

ore 6 colazione allo spazio occupato: possibilmente porta qualcosa da bere o mangiare, qualcos'altro lo metteremo noi

In mattinata e nel pomeriggio lavori per pulire e rendere più confortevole il posto e organizzare pranzi e cene per i giorni seguenti

VENERDÌ 16

ore 17 presidio alle Poste nuove di via Varese (altezza Hotel Gran Milan), Saronno.

ore 21 discussione sulle DEPORTAZIONI
controllo dei flussi migranti / processo di oggettificazione, catalogazione, mercificazione delle persone / Frontex / ruolo delle aziende private nelle deportazioni / ruolo delle associazioni come Caritas e CRI / linguaggio e immaginario mediatico

SABATO 17

ore 10 presidio alla sede della RAMPININI in via Garibaldi 110 a Fino Mornasco (CO), agenzia viaggi e di noleggio pullman che si è resa artefice delle deportazioni dalla frontiera di Como/Chiasso
Per chi volesse ci si trova alle 8 al TeLOS in via Stampa Soncino, se no direttamente a Fino Mornasco

ore 16 discussione sulla SECONDA ACCOGLIENZA
caratteristiche dei luoghi / isolamento e infantilizzazione delle persone / questione documenti / solidarietà alle lotte interne ai centri / coinvolgimento privati / prospettive dentro e fuori / reazioni fasciste e razziste / ruolo media e associazioni

DOMENICA 18

ore 15 CORTEO CONTRO LE FRONTIERE
Concentramento ore 15 in p.zza San Francesco, Saronno

C'è posto per dormire, portati sacco a pelo e materassino
Pasti garantiti il venerdì sera e il sabato sera, e la domenica a pranzo
Info:
facebook: TeLOS
blog: collafenice.wordpress.com

08 dicembre 2016

Trento: blocco ferroviario contro il razzismo di Stato


Il 6 dicembre, alla stazione di Trento, un nutrito gruppo di compagni ha bloccato il treno per il Brennero delle 18:54. 
Fumogeni, volantini, interventi al megafono e uno striscione su cui era scritto: “Non scordiamo i profughi uccisi dai treni e dal razzismo di Stato”.
Nelle ultime settimane fra Trentino, Sudtirolo e Tirolo sono stati ben quattro gli immigrati morti schiacciati dai treni nel tentativo di raggiungere la Germania o di sottrarsi agli asfissianti controlli di polizia nelle stazioni (soprattutto di Verona e Bolzano). Secondo i dati ufficiali, soltanto nel 2015 sono stati 180 gli immigrati fermati dalla polizia tedesca a bordo (o addirittura agganciati sotto) treni merci provenienti da Austria e Italia. Questi viaggi di fortuna, che a volte si concludono in tragedia, dimostrano una cosa sola: il terrore dei controlli (e delle retate) della polizia.
Il blocco ferroviario è avvenuto durante la fiaccolata in città dal titolo “Il Trentino accoglie”, un’iniziativa promossa da un arco di soggetti e sigle che andava dalle cooperative ai sindacati, dai “disobbedienti” a radio e tv, dai partiti del centrosinistra ai dirigenti di Confindustria.
Dopo gli attacchi razzisti di Soraga e di Lavarone (dove qualcuno ha cercato di incendiare delle strutture adibite per i profughi), la cosiddetta società civile ha voluto ribadire che “Il Trentino accoglie”.
C’è da scommettere che chi si lega a un treno merci per sfuggire alla polizia abbia un’idea diversa di questa bella “accoglienza”.
Era il caso di ribadirlo.