Mentre viene trasmesso in diretta televisiva l´orrore del genocidio del popolo palestinese, il prossimo 5 marzo la Corte di Cassazione si pronuncerá sulle condanne per la manifestazione contro il muro del Brennero del maggio 2016. Se saranno confermati i 130 anni complessivi inflitti in appello, per alcune decine di compagni/e si apriranno le porte del carcere.
A distanza di otto anni il senso di quella giornata é sempre piú attuale. Guerre, razzismo, frontiere, muri e filo spinato sono l´emblema del nostro presente. Dalla guerra fra NATO e Russia in Ucraina alla Gaza sotto assedio totale in cui la popolazione é alla fame, dai lager della Libia ai morti nel Mediterraneo e al Brennero, le frontiere continuano a determinare la vita o la morte di chi prova a superarle. Se a Gaza e nel resto della Palestina una parte di umanitá considerata "di scarto" é direttamente sterminata, nel resto d´Europa gli immigrati "indesiderabili" senza documenti vengono sfruttati o rinchiusi nei CPR, strutture di detenzione amministrativa, dove spesso trovano la morte.
Oggi come ieri scendiamo in piazza, certi di essere dalla parte giusta della storia, quella degli oppressi e di chi lotta per la propria libertá ed emanicipazione. Con il cuore gonfio di rabbia per il genocidio in corso in Palestina, con il cuore pieno di amore per tutti i compagni che nel 2016 hanno messo in gioco la propria libertá per rompere l´indifferenza e l´apatia con cui troppo spesso vengono accettati i peggiori crimini compiuti dal potere.
Con il cuore a Gaza ed agli oltre 9000 prigionieri palestinesi vessati nelle carceri israeliane.
Chi lotta non é mai solo. Dalla Palestina all´Italia solidarietá internazionalista contro guerre e frontiere! Free all political prisoners!
freepalestinebz@inventati.org
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