Catalogna - 13 aprile 2024
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Il 5 marzo prossimo dovrebbe tenersi l'udienza davanti alla Cassazione per il secondo filone del processo del Brennero (quello con l'accusa di devastazione e saccheggio).
In appello i giudici hanno comminato più di 125 anni di carcere che, se uniti alle condanne inflitte per il primo filone, portano a un totale di più di 134 anni di galera. Un terzo più che a Genova.
Le ragioni che ci hanno portato a scendere in strada nel 2016 contro il muro che l'Austria voleva costruire per bloccare il passaggio dei migranti sono le stesse per cui oggi siamo solidali col popolo palestinese e ci sottraiamo alla propaganda militarista della guerra in Ucraina.
Abbiamo raccolto i materiali prodotti in quel periodo in un opuscolo, che abbiamo tradotto anche in altre lingue. L'opuscolo costa 2 euro che verranno versati nella Cassa di solidarietà Brennero.
Qui gli opuscoli in italiano, inglese, tedesco e francese.
Qui gli opuscoli impaginati per la stampa in italiano (sono pagine in A4, quindi da stampare su A3), inglese, tedesco e francese (sono pagine in A5, quindi da stampare su A4).
Qui un testo riassuntivo, utile per preparare delle iniziative al riguardo.
Per ricevere gli opuscoli in carta e inchiostro, scrivere a cassasolidarietabrennero@riseup.net
Radio Blackout - Macerie su macerie 19 febbraio 2024 - Le tracce della guerra, da Genova al Brennero
Radio Tandem 28 febbraio 2024
https://www.radiotandem.it/malaerba-del-28-febbraio-2024
Radio Onda Rossa 4 marzo 2024
https://www.ondarossa.info/redazionali/2024/03/brennero-2016-ponte-galeria-2024-lotta
Radio Blackout - 4 marzo 2024 maratona in solidarietà agli imputati e alle imputate del Brennero
https://nocprtorino.noblogs.org/post/2024/03/28/sulla-detenzione-delle-persone-in-viaggio/
La sentenza d’appello nel processo per la manifestazione al Brennero del 7 maggio 2016 ha distribuito più di 120 anni di carcere.
Se le condanne fossero confermate in Cassazione, una trentina tra compagne e compagni potrebbero finire dietro le sbarre, vari altri avranno bisogno di una casa dove svolgere i domiciliari e in tutti i casi non mancheranno le spese da sostenere.
Collettiva è stata la manifestazione “Abbattere le frontiere” e più collettivo possibile vorremmo che fosse il modo di affrontare la repressione, affinché nessuno/a si ritrovi solo/a.
Per questo abbiamo deciso di creare un’apposita Cassa di solidarietà.
Non solo un numero di conto a cui far arrivare contributi economici, ma anche un contatto per avere materiale informativo, concordare eventuali interventi a concerti o altre iniziative di solidarietà, uno spazio in cui confrontarsi.
Mentre continuano le stragi di immigrati in mare, si allargano i recinti della detenzione amministrativa e aumenta il terrore poliziesco verso chi non ha in tasca i documenti giusti; mentre i lavoratori della logistica e delle campagne si organizzano e resistono contro il razzismo di Stato e lo sfruttamento padronale; mentre s’intensificano i piani di riarmo e di guerra, che sradicano milioni di umani dal loro mondo e colpiscono chi non si allinea; mentre il controllo tecnologico separa sempre di più gli inclusi dagli esclusi, le ragioni per cui siamo andati/e al Brennero quel 7 maggio non hanno fatto che moltiplicarsi. Se è soprattutto nella continuazione della lotta contro guerra e frontiere che si esprime la solidarietà ai condannati/e per quella giornata, una cassa di sostegno è un piccolo – ma necessario – pezzo.
I contributi economici possono essere versati sul conto:
IBAN: IT04H3608105138216260316268
intestato a: Kamilla Bezerra
causale: solidarietà Brennero
Per contatti: cassasolidarietabrennero@riseup.net
“𝐶ℎ𝑒́ 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑠𝑖𝑎 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎.
𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖 𝑒 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑖, 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑠𝑖̀.