Cinque giorni per condividere riflessioni, esperienze e pratiche di lotta contro le frontiere e gli stati che ne necessitano.
Il dispositivo frontiera è molto più di una linea immaginaria.
È un sistema di controllo che seleziona e divide, che si apre e si chiude secondo le necessità economiche e politiche.
Un sistema che permette alle merci e ai capitali di transitare dove vogliono, e che blocca e respinge coloro che non sono considerati “utili”.
La frontiera è chiusa per gli indesiderati. Ma aperta per chi porta denaro così come per le merci.
Tra queste montagne chi non ha le carte “giuste” si ritrova rincorso dai gendarmi sui sentieri, buttato giù da treni e bus, impossibilitato a decidere liberamente dove e come vivere.
La violenza e la repressione dello Stato praticata alla frontiera è solo uno dei mezzi di intimidazione verso una sottomissione individuale e collettiva al sistema creato dal medesimo.
Questo campeggio nasce dalla volontà di condividere esperienze, pratiche, idee ed analisi tra coloro che hanno scelto di battersi per un mondo senza autoritarismi né frontiere.
In questo momento dove l’Europa è sempre più chiusa e controllata, dove le frontiere sono visibili in ogni retata, centro di detenzione, barca bloccata in mare, campo di lavoro, strumento di sorveglianza, dove i neofascisti si fanno sempre più presenti, sentiamo il bisogno di organizzarci e ragionare insieme.
È per questo che chiamiamo ad un campeggio di lotta qui alla frontiera franco-italiana.
Un campeggio che si vuole completamente auto-organizzato, per discutere insieme in maniera orizzontale e condividere pratiche di lotta, di organizzazione, ragionamenti e prospettive, e per continuare a combattere contro tutti i tentacoli del dispositivo frontiera.
Contro gli Stati e il sistema economico che le frontiere rinforzano e mantengono, ci troviamo al Colle del Monginevro dal 19 al 23 settembre, per cinque giorni di lotta, confronto e riflessioni. Il campeggio si svolgerà in due luoghi di frontiera.