MENTRE LA CITTÀ DORME
A proposito dei fatti di Roncone
Nella notte tra il 23 e il 24 marzo, a Roncone in Val Giudicarie, qualcuno ha incendiato il portone di una struttura dove sono costretti a stare alcuni profughi. Solo l'allarme lanciato da un vicino ha impedito alle fiamme (e al fumo) di propagarsi. Si tratta, qui in Trentino, del terzo attacco incendiario a sfondo razzista in quattro mesi. Ma se nel caso di Soraga e di Lavarone le strutture per profughi erano vuote, in questo caso chi ha agito poteva anche uccidere.
Un fatto gravissimo, causato da un odio razzista potenzialmente assassino.
Altro che “deficienti” e “decerebrati”, come si sono affrettati a dire i giornali e i politici. Mentre “squadrismo” e “fascismo” sono termini spudoratamente riservati alle lotte che dànno fastidio alle istituzioni, di fronte agli attacchi di Soraga, di Lavarone e di Roncone si evita accuratamente di far riferimento alla propaganda dei gruppi neofascisti, nell'evidente intento di depoliticizzare la benzina razzista.
Se non sappiamo chi ha materialmente appiccato gli incendi, sappiamo chi li difende pubblicamente, chi sta partecipando, soffiando sul fuoco, a tutte le serate in Trentino dove si esprime contrarietà all'arrivo dei profughi.
Se poi allarghiamo lo sguardo, dove sono nati “comitati” per impedire l'arrivo di immigrati (vicino a Roma, in Veneto, nel Ferrarese, nel Bresciano...), i militanti di Forza Nuova e Casapound erano in prima fila.
Per non parlare dell'omicidio di un immigrato a Fermo e del tentato omicidio di un altro a Rimini, sempre ad opera di fascisti.
In Puglia a bruciare vivi degli immigrati, durante lo sgombero del campo di Rignano, ci ha pensato direttamente la polizia.
Svegliamoci ora, prima che sia troppo tardi.
I fascisti si organizzano. Il fascismo sociale e di Stato ne fa utili pedine e avanguardisti pronti.
Non ci serve un 25 aprile per imbalsamare la resistenza di ieri.
Di fronte all'orrore che cresce, c'è bisogno di partigiane e partigiani di un genere nuovo.
MARTEDÌ 25 APRILE
MANIFESTAZIONE A TRENTO
ORE 15:00 DAVANTI A SOCIOLOGIA
abbattere le frontiere
WHILE THE CITY SLEEPS
About what happened in Roncone
During the night between the 23rd and the 24th of March, someone gave fire to the door of a building where refugees are forced to stay.
Only the alarm raised by a neighbor prevented the fire (and the smoke) to spread. This is the third arsonist attack of racist origin in Trentino in the last four months. But if the buildings of Soraga and Lavarone were empty, this time the attack could have killed.
An extremely serious fact, caused by a potentially assassin racist hate.
Neither «idiots» or «imbeciles», as newspapers and politicians hastened to say. While the terms «squadrism» and «fascism» are shamelessly used only against the fights that bother the institutions, in front of the attacks of Soraga, Lavarone and Roncone no reference is made to the neofascist groups' propaganda, with the obvious intent to depoliticize the racist fuel.
Even if we don't know who physically set fire to the buildings, we know who defends them publicly, who is participating to all the events in Trentino against the arrival of the refugees, trying to fan the flames.
If we look closer, in the places where «committees» have risen against the arrival of the immigrants (next to Rome, in Veneto, next to Brescia...) Forza Nuova and Casapound militants were in the first rows.
Not to talk about the homicide of a migrant in Fermo and the attempted murder of another in Rimini, always by fascist hand.
At Rigliano, in Puglia, it was directly the police to burn alive two persons during the eviction of the camp.
Let's wake up now, before it is too late.
The fascists are organizing themselves. Social Fascism and State Fascism find them useful pawns and ready avantgardists.
We don't need a 25th of April to embalm yesterday's resistance.
In front of the growing horror, there is need of a new kind of partisans.
TUESDAY 25th APRIL
DEMONSTRATION
3:00 pm IN FRONT OF THE UNIVERSITY OF SOCIOLOGY- TRENTO
abbattere le frontiere