Il testo che segue è il contenuto del volantino distribuito al pubblico della serata di mercoledì 1 luglio del Folk Festival di Trento, edizione dal titolo S-confini d'Europa.
Oltre ai volantini è stato anche affisso uno striscione ("Calais, Brennero, Idomeni...Abbattere i confini della fortezza Europa").
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La musica e il suo rovescio
La musica “non è mai un documento della cultura senza essere insieme un documento della barbarie”.
Si potrebbe dire così, riprendendo un passaggio di quel testamento etico-politico del ‘900 che sono le Tesi sul concetto di storia di Walter Benjamin.
Nella presentazione di Itinerari Folk 2016 si legge “mentre si rialzano muri e confini e il sentimento più evocato è quello della paura, i giovani artisti sembrano capaci di esprimere un’energia vitale straordinaria”.
Quando ascoltiamo queste sonorità internazionali, cerchiamo di coglierne il rovescio: il silenzio, che è il suono di chi viene quotidianamente soggiogato.
Oggi per tante e tanti “l’energia vitale straordinaria” si infrange sotto le bombe, naufraga in mezzo al Mediterraneo, viene internata in qualche struttura di detenzione amministrativa o abbattuta dai fucili della polizia.
Cerchiamo di avvertire, dietro queste note che sconfinano, la voce dei militanti baschi torturati dalla Guardia Civil spagnola, il rumore degli scarponi dei neonazisti che sfilano in Polonia, l’ignobile sibilo del filo spinato che ricopre l’intero confine ungherese, parte di un’Europa sempre più concentrazionaria.
Non sono suoni lontani. A due passi da noi, chi ha la pelle scura non può salire sui treni per via dei controlli al viso eseguiti dalla polizia.
Fatevi un giro alla stazione di Verona o di Bolzano.
A due passi da noi si lavora in sordina per istituire la frontiera al Brennero:
una grande tettoia per i controlli è già stata eretta e stanno per arrivare novanta container.
Attorno a tutto questo c’è per lo più silenzio.
Vogliamo una musica che non sia insieme un documento della barbarie.
Verrà anticipata, questa musica, dall’“energia vitale straordinaria” della rivolta, delle barriere abbattute, delle bandiere disertate, delle gabbie aperte, di una solidarietà che se ne infischia degli stati e delle leggi.
Che bel concerto sarà il crollo di un ordine disumano.
Abbattere le frontiere