Mercoledì 27 aprile, al Brennero, il capo della polizia del Tirolo ha presentato il programma di “gestione del confine”. Il primo dato da sottolineare è proprio questo: la conferenza stampa è stata tenuta dalla polizia senza la presenza di alcun politico. D'altronde, se la costruzione di una barriera anti-immigrati è soltanto una “soluzione tecnica”, a occuparsene devono essere i tecnici del controllo, cioè i poliziotti. Alcuni impiegati statali, in uniforme e ben pettinati, parlano ai giornalisti di recinzioni, container, uso dell'esercito senza scomodare alcun riferimento ideologico (il “destino di un popolo”, la “difesa della razza bianca”, la “superiorità della civiltà europea”...): così si presenta il totalitarismo democratico.
Il programma “gestione del confine” prevede: la costruzione di una barriera lunga 370 metri e alta 4 presidiata in modo fisso da 250 poliziotti (con l'aggiunta, se necessario, dei militari); due corsie autostradali per i tir e due per le automobili; limite (anche sulla statale) dei 30 Km all'ora; aree sosta dove controllare i “veicoli sospetti”; controlli a tappeto sui treni dal Brennero alla stazione austriaca di Steinbach (a meno che la polizia italiana non autorizzi i controlli austriaci a sud del Brennero, a partire da Fortezza); trattenimento degli immigrati senza permesso di soggiorno austriaco in appositi container (quindi “accoglienza degli aventi diritto” nelle strutture di Innsbruck e respingimento in Italia degli altri).
Tutto questo se l'afflusso di immigrati non rappresenterà una “minaccia per la sicurezza”: in caso contrario, verrebbe decretato lo stato d'emergenza, con la sospensione di ogni diritto d'asilo e l'impiego dell'esercito al confine. Più o meno mentre il capo della polizia del Tirolo parlava ai giornalisti, infatti, il Parlamento austriaco ha approvato quasi all'unanimità il decreto legge sullo stato d'emergenza proposto dall'estrema destra.
Mentre i partiti si giocano il proprio consenso sulla pelle degli immigrati, la polizia governa, cioè gestisce. Far saltare la “gestione del confine” dovrebbe essere lo scopo dei nemici di ogni frontiera.
Che quella minoranza che non vuole accettare tutto questo si batta. E si batta ora.
Il 7 maggio al Brennero farà freddo (in questi giorni ha nevicato). Vestitevi pesante.